Fra i corridoi del matto. Raccontare storie con la scacchiera, ovvero il talento più nobile è quello sprecato.

In allarmata radura

di Veronica Galletta

[ITA] [ENG]

© Gianluca Micheletti

Da qualche tempo mi interesso di scacchi. È la disciplina che pratica mio figlio, e così è cominciato il mio rapporto con loro, in maniera spezzettata, discontinua. Come per osmosi, attraverso la membrana del linguaggio, lascio che il flusso mi arrivi; orecchio facendo altro, appunto le espressioni, i modi di dire. Mentre mio figlio gioca e studia, io mi faccio invadere dalle parole.

Matto del corridoio, matto affogato, vantaggio posizionale.

Le appunto su un quaderno, le metto in fila, le lascio lievitare. Cerco di seguire le loro strade. Il corridoio del matto lo immagino pieno di porte, come in Shining; il matto affogato, invece, sarà la storia di un re che non sapeva nuotare. Il vantaggio posizionale no, lui non mi piace: puzza di classismo.

A volte invento delle storie, che gli racconto quando lo accompagno a giocare. Mentre prepariamo lo…

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Che vino abbinare alla Terza Guerra Mondiale?

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9 agosto 1945: il fungo atomico, causato da Fat Man su Nagasaki, raggiunse un’altezza di 18 km.
Di Charles Levy – U.S. National Archives and Records Administration, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=56719

Odio i potenti e i loro lacchè

L’ultimo pasto richiederà un atteggiamento sereno e composto finalizzato a creare un clima familiare e amicale caldo e intenso. Rimetteremo molti peccati e altrettanti saranno rimessi a noi: ci guarderemo intensamente negli occhi dispiaciuti per tutte le volte che i granelli di sabbia si sono trasformati in travi.

La Terza Guerra Mondiale avrà sicuramente una serie di controindicazioni ed un unico vantaggio di grande rilievo: nessuno sentirà i postumi di ciò che ha mangiato o bevuto. Sarà importante, quindi, ragionare in maniera accorta sia sui cibi che sui vini. Non occorrerà, a mio avviso, concentrarsi sui vini più costosi, ma soltanto su quelli che sono stati prediletti in passato o bramati e mai…

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Ecco come Valerio Fioravanti e Francesca Mambro hanno giocato con la vita dei familiari di una delle vittime della strage /Fine

Insorgenze

Riassunto della puntata precedente
Condannati per la strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, nonostante si siano sempre proclamati innocenti, Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, avviano uno scambio epistolare con Anna Di Vittorio e suo marito Giancarlo Calidori, familiari di Mauro Di Vittorio una delle 85 vittime della strage. Al rapporto epistolare fanno seguito anche degli incontri che alla fine sfociano nell’invio di una lettera di perdono che nonostante la proclamazione di innocenza dei due induce Francesca Mambro ad allegarne copia alla propria richiesta di liberazione anticipata. Nell’ordinanza i giudici del tribunale di sorveglianza accolgono la domanda menzionando la presenza della lettera di perdono. Nel provvedimento ci sono altri due contatti avviati con familiari di vittime, ma riguardano altri reati. Per quanto attiene la strage di Bologna, l’imputazione senza dubbio più grave contestata alla coppia di ex Nar, il perdono di Anna di Vittorio è l’unico concesso…

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Le parole per descrivere il vino alla fine del 1800

“…Se ci pensiamo bene è ciò che una lingua, attraverso le sue comunità e i suoi interpreti ed estensori cerca di fare in ogni situazione e in ogni epoca storica. Codificare un linguaggio significa anche gestire il potere che da esso ne deriva e, allo stesso tempo, contribuire alla sua formazione. Leggetevi, ad esempio, la voce sul vino “Sostenuto”: “Sostenuto dicesi del vino ricco di materie estrattive, e di colore: è un vino di macerazione buono per l’operaio ma non è un vino fine”. Buono per l’operaio, serve per lavorare, un vino che lo sorregge: quanti dibattitti e scontri politici si aprirono tra fino Ottocento e inizi Novecento sul vino “adatto” alla classe operaia e al lavoro massacrante nelle fabbriche o nei campi!…”

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Ritratto di Ottavio Ottavi (1849-1893), agronomo e divulgatore scientifico italiano. Di B. Console – «Giornale vinicolo italiano», nr. 24, 1893, 22nd of January, page 49., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=24220923

Ottavio Ottavi nasce a Sandigliano (Biella) nel 1849 e muore a Casale Monferrato nel 1893. Fondatore del “Giornale Viticolo Italiano”, è conosciuto soprattutto per le sue pubblicazioni, tra cui spiccano “La viticoltura razionale” del 1880 e il famoso (godette di tredici ristampe) “Enologia teorico-pratica” del 1882.

Mi sono imbattuto in un suo testo “minore” (arrivò soltanto a cinque edizioni), “Il vino da pasto e da commercio”, quarta edizione con appendice sui metodi di fabbricazione nelle principali provincie vitifere italiane casale tipografia sociale del Monferrato, C. Cassone, Casale Monferrato 1874 (la prima edizione risale al 1873). Un vero e proprio manuale che contiene un po’ di tutto: dai consigli ai produttori, all’enotecnica, alla chimica enologica, ai maggiori difetti della produzione vinicola…

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La Teoria del Tutto del vignaiolo a ritroso

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Incisione del XVI secolo attribuita ad Hans Holbein. Da Astronomie Populaire di C. Flammarion, Paris, 1880

La  “Teoria del Tutto” (Theory of Everything)  si vorrebbe in grado di spiegare razionalmente, mediante un unico insieme di leggi, tutto l’universo osservabile: unificherebbe tutte le interazioni fondamentali della natura, che sono solitamente considerate essere quattro in numero: gravità, forza nucleare forte, forza nucleare debole e forza elettromagnetica. La Teoria delle Superstringhe, che parte dall’idea di una riformulazione del concetto di particella elementare considerata come una vibrazione di una minuscola corda o stringa, è, fra tutte le Teorie del Tutto, la più importante. Il sogno è nondimeno antico: Stephen Hawkin affermò che “se riuscissimo a scoprire una teoria completa potremmo chiederci perché l’universo esiste. E, se trovassimo la risposta a quest’ultima domanda, decreteremmo il definitivo trionfo della ragione umana, giungendo a conoscere il pensiero stesso di Dio”.

Anche l’enologia sperimentale, a fondamento quantistico e…

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